AMARANTO NEL CUORE

AMARANTO NEL CUORE

28 ottobre 2013

MOMENTO NO: SERVE UNA SVOLTA

Una sconfitta che fa male. Fa male perché è la quarta consecutiva, ma soprattutto perché è la seconda contro una diretta concorrente: il mini-ciclo di quattro partite che doveva costituire la svolta del campionato è iniziato nel peggior modo possibile. 
Va fatta a questo punto una riflessione, che fa emergere un lato positivo e uno negativo: il lato positivo è che sia la Sampdoria sia il Bologna non si sono affatto dimostrate squadre superiori al Livorno, rivelandosi ben poca cosa; il lato negativo è che nonostante ciò siamo usciti a mani vuote da entrambe le sfide.
Detto che la serie di sconfitte è frutto di situazioni anche sfortunate (solo a Napoli la sconfitta è arrivata in maniera chiara e meritata), va detto anche che una serie così negativa non può arrivare per puro caso: è necessario quindi analizzare i limiti che stanno pian piano cominciando ad emergere.
Mentre il reparto difensivo, malgrado alcune grossolane ingenuità, offre complessivamente buone garanzie, la fase offensiva e realizzativa inizia e destare qualche preoccupazione: 9 reti sono poche, soprattutto se si considera che 4 di esse sono arrivate in una volta sola, nella vittoriosa trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Gettare la croce addosso agli attaccanti sembra però ingeneroso ed ingiusto: vero è che Paulinho ed Emeghara non stanno attraversando un momento particolarmente brillante, ma è altrettanto vero che raramente vengono messi dalla squadra in condizione di presentarsi davanti alla porta. E' proprio questa che si presenta come una delle lacune più pesanti da cui è afflitto il Livorno: manca quel centrocampista in grado di creare superiorità numerica e di servire adeguatamente le punte, limite accentuato nella trasferta di Bologna dall'assenza di Greco, l'unico in rosa con queste caratteristiche.
Altra lacuna è quella che ormai tutti hanno notato: la fascia sinistra. Mbaye è un giovanissimo dalle enormi potenzialità, bravo in chiave difensiva ma che si rivela nullo quando serve spingere. Discorso analogo può essere fatto per Lambrughi, che è più un difensore che un vero e proprio esterno. L'unico con le caratteristiche più idonee è Gemiti, un giocatore abile ad arrivare sul fondo e dal piede ben educato. Tuttavia è letteralmente sparito: Nicola, dopo averlo schierato titolare nelle prime due giornate di campionato, lo ha ormai messo in naftalina. Forse sarebbe giusto un suo rilancio.
Tutte queste osservazioni non devono però trarre in inganno: l'ottimismo e la fiducia rimangono. Limiti e difetti li presentano anche le altre dirette avversarie: d'altra parte ci sarà un motivo se ci sono squadre che lottano per lo scudetto ed altre per la salvezza...
A questo punto, però, diventa quasi proibito sbagliare nei prossimi due impegni casalinghi consecutivi, con il pubblico che dovrà fare la sua parte, rendendo difficile la vita agli avversari in ogni fase della partita. Che sarebbe stato un anno difficile e di sofferenza lo sapevamo già, quindi chi ha intenzione di mugugnare può restarsene tranquillamente sul divano di casa. Adesso l'imperativo è uno soltanto: lottare.


Davide Lanzillo


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