AMARANTO NEL CUORE

AMARANTO NEL CUORE

24 novembre 2012

INIZIAMO A SOGNARE...



Che goduria. Ma da quant'è che non arrivava una vittoria nei minuti di recupero? Eravamo abituati a subire solamente beffe nell'extratime, vedi Lanciano e soprattutto le partite della scorsa stagione. Stavolta  invece è toccato a noi gioire quando ormai più nessuno se lo aspettava, dopo una partita difficile e sofferta. E proprio per questo la vittoria ha un sapore ancora più dolce, da goderci per giorni. Se vinciamo anche quando le prestazioni non sono scintillanti, vuol dire che questo potrebbe essere proprio l'anno buono. Buono per cosa ?! Beh, nessuno di noi vuole dirlo esplicitamente, un po' per scaramanzia e un po' per la paura di restare delusi, ma tutti ci stiamo facendo più che un pensierino dentro di noi. Stiamo iniziando a sognare, ma sogniamo sottovoce quasi per paura di svegliarci; c'è l'emozione di essere tornati grandi, ma manteniamo l'umiltà dei più poveri. Forse è proprio questo il segreto di questa annata in cui al momento sta girando tutto alla perfezione: è il segreto sia della squadra, sia della tifoseria. Si è creato un blocco unico, una mentalità unica e una voglia di rinascere unica, come se giocatori, allenatore, staff tecnico, dirigenza e tifosi costituissero un'unità inscindibile.
Il clima è cambiato: si respira qualcosa di nuovo non solo allo stadio, ma anche per le strade, dove parlare del Livorno è tornata nuovamente una costante. L'atmosfera sta diventando magica per tutti noi che amiamo il Livorno.
Che qualcosa di diverso ci sarebbe stato in questa stagione l'avevamo già capito mesi fa, quando in una mattina di Agosto ci siamo risvegliati con la città ricoperta da striscioni e bandiere amaranto. Quello era il primo segnale, una sorta di felice presagio. E adesso non vogliamo più fermarci.


Davide Lanzillo


18 novembre 2012

È un Livorno da applausi

Che dire ancora?! Un altro sabato felice, un'altra vittoria, un'altra gioia. Ci stiamo divertendo come non accadeva ormai da qualche anno. Abbiamo un gruppo di ragazzi seri, una squadra che sa giocare e delle individualità che per la serie B sono più che un lusso.
Il secondo posto in classifica è da favola, ma sapete qual è la sensazione più bella? È quella che questa squadra abbia ancora margini di miglioramento, un potenziale ancora non del tutto espresso. 
Abbiamo iniziato il campionato vincendo, ma i più critici avevano già puntato il dito contro la difesa, accusata di subire troppe reti. Ebbene anche questo problema sta andando pian piano risolvendosi. Lo dicono le statistiche: solamente 3 reti subite nelle ultime 5 giornate. E tutto questo senza che la fase offensiva ne abbia risentito: la squadra ha continuato a pungere gli avversari, confermandosi il miglior attacco del campionato. Il timore di avere una coperta corta sta svanendo.
C'è stato anche un grandissimo miglioramento sulle palle inattive a sfavore: a inizio stagione erano un pericolo costante, adesso raramente si tramutano in pericoli concreti per la retroguardia.
Abbiamo iniziato la stagione con un Emerson che ancora non conoscevamo, che era impossibile immaginarsi a certi livelli; abbiamo iniziato con un Gentsglou che ancora era un oggetto misterioso, con poche apparizioni sul terreno di gioco: adesso il greco sta crescendo di partita in partita, prendendo in mano le chiavi del centrocampo; abbiamo iniziato con uno Schiattarella che ormai non era più gradito a buona parte della tifoseria: ora è diventato l'uomo in più che corre per due, che difende e che attacca, senza sosta; abbiamo iniziato con un po' di scetticismo riguardo i nostri portieri, invece prima Mazzoni e poi Fiorillo si sono dimostrati ben più che all'altezza; abbiamo iniziato con un Siligardi che sapevamo essere un buon giocatore, ma a livelli così alti forse nessuno se lo sarebbe mai immaginato; abbiamo iniziato con il timore di essere anche quest'anno fragili in casa, soprattutto dopo le partite contro Cittadella, Spezia e Verona: paura smentita dai risultati, con le ultime 3 vittorie consecutive all'Armando Picchi.
Insomma, è un Livorno che piace, che gioca con il cuore ma anche con la tecnica, che dimostra di correggere i propri difetti strada facendo, cercando di migliorarsi partita dopo partita. Avanti così dunque, magari cercando di essere ancora più numerosi allo stadio.


Davide Lanzillo


11 novembre 2012

CHE VITTORIA. CHE SQUADRA. CHE GRUPPO.

Che vittoria. Che squadra. Che gruppo. Ancora un'altra soddisfazione. Incredibile, da sogno. La classifica è sempre più bella: guardarla è una gioia per gli occhi. Terzo posto in classifica e 8 punti di vantaggio sulla quarta, già 9 vittorie in appena 14 giornate. Ma chi poteva immaginarselo? Chi avrebbe mai osato volare così in alto con la fantasia appena due mesi fa?
Società, squadra e allenatore continuano a ribadire che l'obiettivo del Livorno è solo la salvezza. Anche noi tifosi continuiamo a dircelo: "dobbiamo solo pensare a salvarci". Lo stesso sottoscritto prova a dirselo tra sè e sè, in un'opera di autoconvincimento che però non riesce. Non riesce perchè nell'osservare la classifica il mio sguardo non va a cogliere il vantaggio sulla zona play-out, ma inesorabilmente cade sulle prime posizioni: guarda i risultati di Verona e Sassuolo, non quelli di Pro Vercelli e Lanciano; conto i punti di vantaggio sulla settima in classifica, non sulla quint'ultima. Non solo, adesso conto anche il distacco che ci separa dalla quarta posizione, sperando irrazionalmente di poter arrivare a quei dieci punti di margine che non farebbero neanche disputare i play-off, ma che ci regalerebbero la promozione diretta.

4 novembre 2012

PARLIAMO DI ARBITRI...

Il Livorno ha vinto, ha conquistato la seconda vittoria consecutiva tra le mura amiche e, soprattutto, ha creato un solco in classifica dalle inseguitrici. C'è da essere orgogliosi e felici, estasiati da dei risultati forse impronosticabili alla vigilia del campionato. Tuttavia un motivo per cui essere indispettiti e arrabbiati esiste: gli arbitraggi. Apriamo questa polemica subito dopo un successo, restando così al riparo da eventuali accuse di vittimismo.
Nessuno a Livorno ha dimenticato l'arbitraggio in occasione della partita contro il Verona (con un rigore non concesso e una rete annullata a Paulinho per un fuorigioco inesistente) e a nessuno è sfuggito ciò che è avvenuto nel'immediato impegno successivo degli scaligeri, che ha visto la squadra di Mandorlini impegnata al Bentegodi contro il Lanciano. La partita stava avviandosi al termine con uno scialbo 0-0 quando il direttore di gara ha pensato bene di inventarsi un rigore espellendo il portiere ospite per un presunto fallo su chiara occasione da rete. Non c'è bisogno di aggiungere altro: le immagini parlano chiaro.
Si dirà: ma gli arbitri sono in buona fede, sbagliano perchè sono scarsi. Sarà, ma chi scrive alla buona fede ha smesso di crederci da un pezzo. Potrà anche essere un caso, ma certi errori avvengono solo e sempre in un'unica direzione (e di esempi ne abbiamo a bizzeffe, basta guardare anche ciò che sta accadendo in serie A). Scommettiamo che se quell'intervento fosse stato compiuto dal portiere del Verona l'arbitro non ci avrebbe neanche pensato a concedere il rigore? Scommettiamo che se fosse stato Cacia e non Paulinho a insaccare in rete il guardialinee non avrebbe mai alzato la bandierina?


Post più popolari