AMARANTO NEL CUORE

AMARANTO NEL CUORE

30 maggio 2013

E ADESSO L'ULTIMO SFORZO!

Ah bene...che goduria! Un pareggio strameritato, maturato con un secondo tempo sontuoso, alla faccia di chi ci dava per bolliti. Ragazzi siamo forti. Anche stavolta abbiamo sbagliato l'approccio alla gara, con forse troppo timore, ma alla distanza siamo venuti fuori eccome. E peccato perché c'è stata anche la sensazione di poter portare a casa la vittoria, ma in fondo il pareggio è forse il risultato più giusto. 
Adesso ci giochiamo tutto al Picchi: dobbiamo mangiarli vivi; dobbiamo annientarli; dobbiamo metterli paura ogni volta che toccano il pallone. Ci vuole la vecchia cara bolgia del Picchi, quella che elimina ogni velleità agli avversari: domenica dobbiamo essere 20'000 contro 11. Questa squadra se lo merita più di altre: ha un carattere mai domo, ha un cuore infinito. Non molla mai. Anche quando sembra che stia per crollare risorge sempre, ancora più forte di prima. GRAZIE RAGAZZI. Vi ringraziamo prima di sapere l'esito finale di questo campionato, perché è giusto e doveroso farlo: ci avete regalato una stagione semplicemente fantastica, indescrivibile, colma di emozioni che pensavamo di non poter più provare. Allo stadio siamo tornati a divertirci, siamo tornati a sentirci fieri di chi in campo rappresenta la nostra maglia e la nostra città, di chi la indossa onorandola con tutte le sue forze, nelle vittorie come nelle sconfitte.
Adesso manca solo un ultimo sforzo, per coronare quello che vi siete conquistati e che vi meritate. E se non dovesse andare come tutti noi ci auguriamo, pazienza: saremo ancora in prima fila ad applaudirvi e a ringraziarvi. SIAMO FIERI DI VOI.

Davide Lanzillo


27 maggio 2013

E' FINALE!

Mammamia che sofferenza. Da sentirsi male. E chi se l'aspettava una partita così tirata?! Il fragile e volubile Brescia visto in precedenti occasioni si è trasformato improvvisamente in una belva inferocita, capace di metterci alle corde nel corso del primo tempo e di pungerci nella ripresa quando ormai la sua spinta sembrava svanita. 
Minuti di vero e proprio terrore sono stati quelli trascorsi dalla rete di Corvia al pareggio del solito Paulinho. Dieci minuti in cui il mondo ci stava crollando addosso: uscire dai play-off dopo aver disputato un campionato del genere e per di più contro una squadra che ha totalizzato ben 18 punti meno di noi no, non era possibile. E infatti per una volta c'è stata giustizia: quello che la sfortuna ci ha tolto in un paio di occasioni (vedi la traversa colpita da Paulinho e il palo di Emerson) ce lo ha restituito in occasione della punizione vincente che è valsa il passaggio del turno, con la decisiva deviazione della barriera che ha messo fuori gioco Arcari.
E adesso sotto con l'Empoli: andiamoci a prendere quello che ci spetta. Già, perché spetta a noi coronare il sogno. A più riprese si sentono provenire voci da Empoli che sostengono che siano loro a meritarsi la promozione, in quanto evidenziano come dalla decima giornata in poi siano loro la squadra ad aver fatto meglio. Mah... Forse si scordano che il campionato è fatto di 42 giornate e non di 32, che i punti valgono a settembre come a maggio, che se hanno avuto un inizio di stagione orrendo è stato solo per demerito loro. 
Si dirà: "ma a inizio campionato avevano un sacco di infortunati". Vero, ma gli infortuni nell'arco di una stagione così lunga capitano a tutti. E allora cosa dovremmo dire noi che è da marzo che giochiamo con quello che era stato universalmente riconosciuto come il giocatore più forte della serie B? Eppure anche senza Siligardi abbiamo continuato ad andare avanti, a giocarcela fino in fondo, sfiorando addirittura la promozione diretta. 
Infine vorremmo manifestare la nostra più sincera vicinanza alla famiglia del giovane supporter bresciano deceduto nel tragico incidente avvenuto poco prima dell'alba: perchè la morte non ha colori.


Davide Lanzillo

23 maggio 2013

BUONA LA PRIMA!

E la prima è andata. Un pareggio preziosissimo che ci consente di avere a disposizione due risultati su tre anche nella partita di ritorno. Un importante passo verso la finale è stato compiuto, ma guai ad abbassare la guardia. E' vero che nel match del Rigamonti i 18 punti di differenza tra le due squadre si sono visti tutti, soprattutto nella ripresa, ma lasciar cadere il livello della concentrazione potrebbe rendere le cose più complicate del previsto. Squadra e tifosi devono affrontare la partita con il Brescia allo stesso identico modo di come venne vissuta appena due settimane fa: con quello stesso entusiasmo travolgente, con quella stessa determinazione feroce, con quella stessa voglia di far sentire sconfitti i lombardi fin dal loro ingresso in campo per il riscaldamento. Ci rivuole quello stesso stadio, anzi, se possibile un pubblico ancor più numeroso: perché se dopo la sconfitta di Modena avevamo a disposizione un altro treno, adesso dopo questo non ne passeranno più. Perciò saliamoci, visto che sarebbe un peccato enorme non coronare questo fantastico cammino, visto che nessuno più di noi (come dimostra chiaramente la classifica) meriterebbe il salto di categoria, a discapito delle tanto decantate Empoli e Novara.
La speranza è che questi play-off vengano degnamente gestiti dalla classe arbitrale. Sorvoliamo sulla svista colossale che ha provocato l'inesistentissimo calcio d'angolo da cui è scaturita la rete del vantaggio bresciano (in fin dei conti una valutazione errata è stata commessa anche a nostro favore, con l'intervento di Lambrughi che poteva essere punito più severamente che con il giallo), ma quello che lascia più perplessi sono stati i minuti di recupero concessi dal mai simpatico Ciampi:  sei. Sei minuti in un secondo tempo in cui le interruzioni non sono state molte, tolti i cambi effettuati dalle due squadre. Allora, tenendo lo stesso metro di giudizio, quanti ne sarebbero dovuti essere assegnati nella partita di Modena?! 12?!14?! E invece ne furono dati solo 5, in una partita in cui si giocò la metà di ciò che si è giocato a Brescia. Mah. Se certi errori in valutazioni di situazioni di gioco possono essere anche ricondotti alla buona fede, certe decisioni lasciano senza parole. 



Davide Lanzillo
Domenica semifinali di ritorno - A 90' dalla finale promozione

19 maggio 2013

CREDIAMOCI ANCORA!!

E' andata male. Peccato. Peccato perché ci avevamo creduto. Ci avevamo creduto soprattutto dopo che il Sassuolo era rimasto in inferiorità numerica: in quei 10/15 minuti seguenti l'espulsione sembrava che il gol dovesse arrivare da un momento all'altro. E invece niente. Due limpide palle-gol non sfruttate, con la rete all'ultimo istante di Missiroli a sancire in modo crudele la beffa. 
Peccato perché ce lo saremmo meritato: ce lo saremmo meritato per tutto quello di straordinario che questa squadra ha saputo costruire da luglio fino ad oggi, e ce lo saremmo meritato anche per ciò che abbiamo visto ieri in campo. I giocatori neroverdi hanno pensato solamente a picchiare come fabbri dall'inizio alla fine, segno tangibile di una paura e di un nervosismo giunti ai limiti di guardia. Noi invece l'abbiamo giocata come era giusto giocarla: con un primo tempo di controllo, in cui un po' di tensione era da mettere in conto, per poi andare all'assalto nella ripresa, giocandosi il tutto per tutto. Purtroppo però non c'è stato verso di metterla dentro: il gol trovato sempre con estrema facilità nel corso di tutto il campionato stavolta non è arrivato. 
Peccato, ma pazienza: tempo di piangerci addosso non ce n'è. Già mercoledì torneremo in campo per disputare quei play-off per i quali a inizio campionato avremmo messo tutti la firma. Bisogna subito liberare la mente e guardare avanti, consci che un altro treno per il sogno sta per passare: perché niente è perduto, perché dopo un'amarezza come quella di ieri non c'è niente di più bello che tornare subito in campo. 
L'entusiasmo deve essere ancora alle stelle: abbattersi adesso significherebbe buttare via un'annata intera, un'annata splendida e difficilmente ripetibile. Sarebbe bello vedere ancora lo "stadio mobile" a seguito della squadra, sarebbe bello rivedere la stessa cornice di pubblico vista nell'ultimo impegno casalingo con il Brescia, che, ironia della sorte, riaffronteremo in questi spareggi infernali. 
Il destino ha deciso di farci soffrire fino all'ultimo e noi, da buoni livornesi, soffriremo, ma allo stesso tempo lotteremo e non ci arrenderemo. 
FORZA RAGAZZI...IL SOGNO CONTINUA!

Davide Lanzillo



12 maggio 2013

GIOCHIAMOCELA ALLA MORTE

Peggio di così non poteva andare. L'entusiasmo per la scoppiettante vittoria di venerdì sera è stato bruscamente raffreddato dai risultati assassini arrivati nella giornata di sabato. Verona ed Empoli hanno infatti vinto (e questo poteva anche essere prevedibile), ma la vera brutta notizia è arrivata dal Sassuolo, che ha fallito l'ennesimo match-point per la promozione: risultato che non solo fa sì che Sassuolo-Livorno diventi una sfida da dentro o fuori per entrambe (con gli amaranto che hanno un solo risultato a disposizione, mentre gli emiliani possono accontentarsi anche del pareggio), ma soprattutto rende Verona-Empoli una "non-partita", con un pareggio già scritto che consentirebbe ad entrambe le squadre di raggiungere i rispettivi obiettivi. 
Com'è strano il calcio. Fino a poche settimane fa davamo per scontato di trovare all'ultima giornata un Sassuolo già promosso, tramortito dai festeggiamenti per la serie A e con una carica agonistica che, inevitabilmente, non sarebbe potuta essere al massimo; davamo per scontato che Verona-Empoli sarebbe stato il vero dentro o fuori dell'ultima giornata, dal cui esito sarebbe dipeso lo svolgimento o meno dei play-off. Tutto ribaltato. Adesso i play-off sono praticamente certi, così come lo è la promozione del Verona, e la sfida all'ultimo sangue è diventata quella di Modena, dove una tra Sassuolo e Livorno festeggerà la serie A, mentre l'altra sarà costretta ai play-off. Assurdo.
Peggio di così l'ultimo turno di campionato non poteva presentarsi, con il Livorno unica delle prime quattro costretta a vincere, mentre a tutte le altre tre basta il pareggio. Non è il caso di disperarci però. Sicuramente ci aspetta un sabato dalle emozioni forti, di quelli da vivere tutti d'un fiato, ma l'impresa è possibile. Certo, dobbiamo essere onesti e dire che al momento i maggiori indiziati per prenderla in tasca e fare i play-off (dopo un campionato strepitoso) siamo noi, ma il Livorno ammirato con il Brescia può cercare il colpaccio contro il Sassuolo visto nelle ultime uscite. Molto dipenderà dall'approccio psicologico e per questo tutti coloro che hanno la possibilità sono invitati di recarsi a Modena a sostenere i nostri colori, in quanto venerdì abbiamo avuto la dimostrazione di quanto un pubblico caldo e numeroso possa dare quella spinta decisiva ai nostri ragazzi. Inoltre il pubblico a seguito del Sassuolo è storicamente non molto numeroso e non molto caldo, quindi perché non creare le premesse per far sì che fosse come giocare in casa?! Con questo gruppo, con questo allenatore e con il vero tifo livornese nessun'impresa è preclusa. 
Avanti Livorno, proviamoci.

Davide Lanzillo


5 maggio 2013

AMAREZZA E DELUSIONE, MA ANCHE TANTA VOGLIA DI NON MOLLARE

Sabato pomeriggio. Ternana-Livorno è appena finita: un giramento di scatole enorme. Fino a 20 secondi dalla fine avevamo mezza serie A in tasca, poi invece la beffa finale. Rimani per qualche minuto pietrificato, con lo sguardo fisso nel vuoto, senza sentire alcuna voce intorno a te: quel gol di Carcuro (nell'unico tiro in porta della partita da parte della Ternana) è una mazzata tremenda. Poi i minuti, le ore trascorrono e cominci a metabolizzare: alla resa dei conti è cambiato sì qualcosa, ma non tutto. In queste ultime tre partite dovevamo fare 7 punti, non importava come fossero distribuiti: il pareggio di Terni non ha quindi compromesso assolutamente niente. E' vero, ci siamo giocati il jolly del pareggio, ma è un pari che brucia non tanto per il risultato in sé, ma per il modo in cui è arrivato, proprio nel momento in cui ormai già tutti stavamo mettendo mano alla calcolatrice per fare i conti finali. 
Domenica mattina. Quella rete assassina ha reso meno tranquillo il sonno, ma adesso non brucia più così tanto: l'amarezza e la delusione hanno lasciato spazio a una infinita voglia di continuare a lottare, di esserci fino all'ultimo, di crederci sempre e comunque, con una rabbia ancora maggiore. Non vedi l'ora di essere a venerdì sera, quando una nuova sfida andrà affrontata; non vedi l'ora di essere sugli spalti del Picchi per trascinare la tua squadra, perché sai che quei ragazzi se lo meritano, perché sai che la sfida più bella è sempre quella che va sofferta fino in fondo. 
Poi vada come vada, ma io sono fiducioso: sono fiducioso perché so con certezza che quella nostra stessa rabbia e quella nostra stessa voglia di combattere le ha in sé anche ogni nostro giocatore, le ha in sé il nostro allenatore, le ha in sé ogni singolo componente dello staff tecnico e societario. Adesso più che mai è il momento di lottare. FORZA RAGAZZI. 

Davide Lanzillo


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