AMARANTO NEL CUORE

AMARANTO NEL CUORE

17 marzo 2014

VITTORIA FONDAMENTALE! MA QUANTO PATIMENTO INUTILE...

Questi ci vogliano far morì. Non esiste altra spiegazione. Guardare le partite del Livorno è un rischio per la salute pubblica. Le coronarie sono messe continuamente a rischio. Si vince due a zero a meno di dieci minuti dal termine contro una squadra che non ha mai tirato in porta: possiamo regalarci un finale tranquillo? Macché... Prima l'espulsione di Mbaye che, già ammonito, si lascia andare ad un ingenuo fallo di mano che gli costa il secondo cartellino giallo (anche se su questo ci sarebbe da discutere: ora dovete dirmi come mai in Genoa-Juventus un intervento di mano ben più plateale di Vidal non è stato punito con la stessa sanzione. Tanto in Italia si sa, la legge non è uguale per tutti...), poi la pazzia di Emeghara che, anch'egli già ammonito, commette un grossolano quanto inopportuno fallo da rigore: secondo rosso per gli amaranto e Bologna che accorcia le distanze. A quel punto mancano cinque minuti al termine più recupero, da giocare in 9 contro 11. Lo spettro della beffa è dietro l'angolo. Subire un'altra rimonta dopo quella subita appena sette giorni prima a Genova sarebbe un colpo mortale per il morale. Ma stavolta il Livorno ha un'arma in più: i propri tifosi. E' proprio nel momento di massima e disperata difficoltà che lo stadio si trasforma in una bolgia, in un inferno per coloro che indossano la maglia emiliana. Il frastuono dei 12mila del Picchi è travolgente. Il clima è così rovente che la squadra in campo non può non risentirne. E infatti i nove rimasti in campo stringono i denti, raddoppiano le forze, lottano come leoni. Il Bologna ci prova, ma il muro amaranto non crolla, non scricchiola neanche. Il risultato è portato a casa. La vittoria fondamentale è arrivata. Avanti così. Magari però la prossima volta fateci patire un po' meno...


Davide Lanzillo

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