AMARANTO NEL CUORE

AMARANTO NEL CUORE

25 novembre 2013

UN BUON LIVORNO NON BASTA

Ad un certo punto ci avevamo sperato. Proprio quando l'illusione di fare uno sgambetto ai campioni d'Italia stava pian piano facendo capolino fra i pensieri, è arrivato il gol di Llorente a infrangere ogni sogno. Peccato, non tanto perché fino a quel momento la Juventus non si era praticamente mai resa pericolosa, ma soprattutto per le occasioni capitate agli amaranto e non sfruttate a dovere. Il Livorno, infatti, è stato abile a chiudersi non concedendo niente ai  bianconeri, per poi ripartire rapidamente in contropiede. E' qui però che è mancata la stoccata finale, quell'ultimo passaggio che avrebbe permesso di presentarsi a tu per tu con Buffon. Soprattutto due sono state le clamorose occasioni, entrambe quando il risultato era ancora inchiodato sullo 0-0: la prima nel corso dei primi 45 minuti, con Emeghara che ha mandato all'aria un contropiede micidiale con uno sciagurato passaggio per Schiattarella; la seconda nella ripresa, con Emerson che, dopo essersi fatto quasi tutto il campo palla al piede, si è incartato al limite dell'area bianconera, non calciando in porta e nè servendo i liberissimi Emeghara e Siligardi. E' qui che la partita ha avuto la sua svolta: pochi minuti dopo è arrivata infatti la rete di Llorente e dal possibile vantaggio ci siamo ritrovati ad essere sotto. E si sa, quando ti ritrovi ad andare in svantaggio contro queste squadre tutto si fa ancor più terribilmente difficile. La Juventus, da grande squadra quale è, a quel punto ha impacchettato la partita, gestendo il possesso palla e trovando anche la rete del definitivo 2-0.
C'è chi ha paragonato questa partita a quella giocata contro la Roma. Effettivamente le due sfide presentano delle analogie: in entrambe è arrivata una sconfitta per 2-0, in entrambe eravamo riusciti a chiudere il primo tempo sul punteggio di parità e anche il gol che ha sbloccato il match è arrivato quasi allo stesso minuto (al 64' contro la Roma e al 63' contro la Juventus). Tuttavia, malgrado questi elementi comuni di superficie, le due partite presentano sostanziali differenze: con la Roma assistemmo a un monologo giallorosso, con un Livorno sempre in balìa dell'avversario e mai capace di rendersi pericoloso; con la Juventus invece non c'è stata tutta questa sofferenza, con i bianconeri che hanno mantenuto uno sterile possesso palla senza mai rendersi veramente pericolosi dalle parti di Bardi e con gli amaranto che sono riusciti a portare anche qualche minaccia alla difesa ospite. E' evidente allora il percorso di maturazione che ha intrapreso questa squadra. 
Manca però qualcosa, e al momento la principale lacuna sembra essere costituita dalla scarsa concretezza del gioco offensivo: il Livorno è una squadra che propone una buona manovra, ma che spesso si arena nella giocata finale. Molte volte si ha anche l'impressione che si voglia quasi entrare in porta con il pallone tra i piedi, ritardando all'infinito il momento della conclusione. Ecco, qui ci vorrebbe un po' più di coraggio, tentando maggiormente il tiro anche da fuori area. 
Poi è chiaro che manca anche un po' di qualità nel reparto offensivo: Emeghara è risultato fino ad ora evanescente, Siligardi sta ancora cercando la forma migliore dopo il grave infortunio subìto e il solo Paulinho non può bastare a trascinare per tutta la stagione l'attacco amaranto.
A proposito del brasiliano, la sua assenza si è fatta sentire contro la Juventus: con gli spazi lasciati dalla difesa bianconera "Paulo" avrebbe trovato il suo territorio ideale. Siamo certi che con Paulinho in campo la partita sarebbe finita allo stesso modo? Probabilmente si, ma io non ne sono poi così sicuro...

Davide Lanzillo

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